CERVO NOBILE

Cervus elaphus

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cervo nobile - parco della preistoria

Classe: Mammalia
Ordine: Artiodactyla
Famiglia: Cervidae

DESCRIZIONE

La corporatura massiccia lo rende adatto a vivere negli ambienti aperti. La lunghezza sterno-coccigea nel maschio è 185-210 cm, nella femmina è 150-185; la coda misura 12-15 cm; l’altezza al garrese nel maschio è 105-140 cm, nella femmina è 95-110 cm; il peso nel maschio è 100-300 kg, nella femmina è 70-130. Come tutti i Cervidi, sulla testa porta imponenti palchi, formazioni ossee che si rinnovano ogni anno, costituiti da due stanghe parallele ramificate in numerose punte che possono superare la lunghezza di un metro e il peso di 8 kg. In primavera i palchi cadono, poi ricrescono velocemente ricoperti di velluto. Il mantello subisce una muta in primavera e una in autunno. A partire da aprile, il Cervo si presenta bruno-rossastro con le cosce, le zone ventrali e quelle perianali bianco-giallastre. In autunno-inverno il colore si trasforma in grigio-bruno. Fino a circa tre mesi, i cuccioli sono color rosso scuro macchiettato di bianco.

DISTRIBUZIONE

Il cervo nobile è diffuso in tutto il continente eurasiatico con oltre 16 sottospecie.

HABITAT

L’ambiente maggiormente idoneo alla specie è costituito da boschi maturi, con poco sottobosco e presenza di abbondanti latifoglie. Si adatta sia agli ambienti di pianura che di montagna.

BIOLOGIA ED ECOLOGIA

La dieta non è molto selettiva e questo permette al Cervo di adattarsi ai diversi ambienti. Specie erbacee, foglie, apici di cespugli, arbusti, lamponi, mirtilli, castagne e funghi sono alcuni degli alimenti di cui si nutre. Il Cervo forma branchi di dimensioni variabili a seconda della stagione. Si tratta di società matriarcali. La stagione degli amori inizia a settembre. I maschi cercano di appropriarsi di un branco di femmine, dimostrano la propria forza esibendosi in duelli a colpi di palchi e lanciano richiami simili a muggiti, i “bramiti”. I cerbiatti nascono tra maggio e giugno e diventano indipendenti dopo 8-10 mesi. Si stima che possa vivere fino a 20 anni. Attualmente in Italia si contano 44.000 capi. Viene cacciato nella maggior parte delle regioni alpine sulla base di precisi piani di abbattimento selettivo.

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