ALPACA

Vigugna pacos

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alpaca - parco della preistoria

Classe: Mammalia
Ordine: Artiodactyla
Famiglia: Camelidae

DESCRIZIONE

I grandi occhi, le labbra larghe e il naso prominente, tipici della famiglia dei camelidi a cui appartengono per esempio il cammello e il lama, nell’alpaca sono avvolti da un vello morbidissimo, la cui fibra è una delle più lisce e versatili che si possano trovare. Anche il collo e il resto del corpo sono ricoperti da pelo folto, privo di lanolina e quindi ipoallergenico e inodore, che può presentare sino a 22 colorazioni naturali variabili dal bianco, avorio, marrone rossiccio, marrone scuro, argento, grigio e nero. Lucido, caldo e sottile era definito dagli Inca la “fibra degli dei” perché considerato più prezioso dell’oro.
Delle due razze di alpaca la Huacaya è l’unica molto diffusa e presenta un pelo estremamente fitto, che cresce perpendicolarmente alla pelle, simile a quello dei peluche, dando un aspetto “rotondo” a tutto l’animale e sottolineandone la dolcezza del carattere.
Molto simile al Lama, suo parente stretto, l’alpaca è più piccolo e leggero, con un peso medio di circa 60 kg e un’altezza che in genere non supera i 90 cm al garrese. Ha anche orecchie erette, più piccole e mobili, naso più largo e muso più arrotondato.
Come il Lama è una razza domestica, la cui origine è rimasta incerta per lungo tempo, quando con le analisi del DNA si appurò la sua discendenza dalla vigogna e non dal guanaco come il lama, anche se sia le due specie selvatiche sia le due domestiche possono incrociarsi fra loro.

DISTRIBUZIONE

Gli Inca allevavano gli Alpaca più di 4000 anni fa in Sudamerica per trarne pelle, carne e lana, appannaggio solo dell’imperatore e dei nobili. Con lo sterminio degli indigeni e dei loro animali da parte dei conquistatori spagnoli, i nativi decisero di salvare gli esemplari sopravvissuti trasferendoli in altitudine sulle Ande, tra i 3500 e i 5000 metri, dove con temperature rigide di notte e calde di giorno e un tasso di ossigeno ridotto, gli ovini non riuscivano a sopravvivere. Solo verso la metà del ‘900 Peru, Cile e Bolivia riscoprirono le qualità della lana d’alpaca e ne iniziarono anche l’esportazione.
Oggi Nuova Zelanda, Australia, Stati Uniti, Canada, Sud Africa, Cina, Giappone e molti Paesi europei tra cui l’Italia, hanno programmi di allevamento; si ipotizza che ci siano 3.500.000 nel mondo. L’ampia distribuzione si deve all’utilizzo del suo vello, ma anche al suo carattere docile che lo rende un ottimo animale per passeggiate o per pet therapy.

HABITAT

Erbivoro e originario degli altopiani del Perù, della Bolivia e del Cile, dove ancor oggi vive in branco sino a 5000 metri di altitudine, l’alpaca si è adattato a brucare anche le fibre più coriacee della vegetazione di questi luoghi inospitali utilizzando gli incisivi inferiori molto lunghi; la digestione avviene tramite una lunga ruminazione.
In realtà questo animale ha una grande adattabilità al clima e ai diversi habitat in cui è stato importato, anche se totalmente differenti fra loro. Contrariamente a cammelli e dromedari però necessita di buone quantità di acqua disponibili.

BIOLOGIA ED ECOLOGIA

Gli Alpaca vivono in branco e hanno sviluppato suoni diversi per comunicare fra loro in caso di allarme o di rapporti tra le madri e i cuccioli o ancora nel periodo degli amori. Quando entrano in competizione fra loro o quando la femmina rifiuta il maschio possono “sputare” erba ruminata, cosa che non fanno praticamente mai con le persone, a meno che portati allo stress estremo.
Non esiste un periodo fisso degli amori e le femmine, dopo una gestazione di 11/12 mesi circa, partoriscono un solo cucciolo, chiamato “cria”; sono nuovamente recettive dopo una quindicina di giorni dal parto. I parti gemellari sono molto rari e purtroppo destinati prevalentemente a un esito fatale per i cria, che nascono sottopeso. Tuttavia, esistono casi fortunati in cui entrambi i nuovi nati sono sopravvissuti senza problemi. Alla nascita il cria pesa tra i 6 e i 9 kg e si alza in piedi dopo circa 2 ore dal parto; sarà svezzato dalla mamma a circa 6 mesi e tra i 6 e i 12 mesi viene definito “Tui”. Le femmine sono in grado di riprodursi già prima dei 2 anni di età e fin verso i 19 anni. I maschi sono un po’ più tardivi.
Normalmente gli alpaca vengono tosati una volta l’anno, a fine primavera.

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