DIPLODOCO

Diplodocus longus

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Diplodoco - parco della preistoria

DESCRIZIONE

Diplodocus era un sauropode di costituzione leggera, con un collo lungo e molto snello anche alla base, e con una interminabile coda che all'estremità si assottigliava come una frusta. Si è calcolato che agitando la coda da destra a sinistra con una velocità alla base di 1,5-2,5 metri al secondo, essa avrebbe potuto acquisire all'estremità una velocità superiore a quella del suono, generando schiocchi duemila volte più intensi di quelli prodotti da una frusta. Questi schiocchi potevano essere uditi a grande distanza dai proprio simili o intimorire e disorientare gli assalitori.
La coda a frusta poteva servire anche per infliggere terribili sferzate agli assalitori? Probabilmente no. Gli ultimi due metri di coda pesavano solo un paio di chili, dunque per arrecare danno a un avversario l’estremità della coda avrebbe dovuto oscillare a una velocità tale che l'impatto l’avrebbe danneggiata seriamente. Un uso ripetuto della coda come arma dovrebbe dunque aver lasciato sulle ossa fossili segni di traumi, che non sono mai stati osservati.
Diplodocus poteva occasionalmente sollevarsi sulle zampe posteriori, scaricando parte del peso sulla coda e adottando una postura tripode. È probabile che i sauropodi assumessero questa postura solo durante i combattimenti inter- o intraspecifici, non per cibarsi delle foglie sui rami alti degli alberi. Messo alle strette, Diplodocus poteva sollevarsi per cercare di schiacciare un nemico o di ferirlo scalciando con gli arti anteriori dotati di un grande unghione affilato sul pollice. La mole rendeva inattaccabili gli individui più grandi.
In un mondo popolato da molti altri sauropodi, la lunghezza del collo non offriva un grosso vantaggio nella competizione per il cibo, perché solo gli esemplari adulti delle specie più grandi avrebbero effettivamente potuto brucare a quote in cui non vi erano competitori. Un collo lungo era molto più vulnerabile agli attacchi dei predatori, e doveva essere una struttura dal complesso funzionamento meccanico e fisiologico. Perché dunque un collo così lungo? Poiché era proporzionalmente più lungo negli adulti, si pensa che agli occhi di un Diplodocus maturo la lunghezza del collo di un potenziale partner dovesse figurare come una prova che esso era stato capace di raggiungere l'età adulta nonostante i pericoli, apparendo dunque forte e attraente.
Il muso allungato del diplodoco era equipaggiato nella parte anteriore da denti simili a pioli, con cui strappava le foglie dai rami. Esse venivano ingoiate intere e macinate grazie ai sassi che l'animale ingeriva (gastroliti) e che poi muoveva comprimendo e distendendo le pareti del robusto stomaco.

Scheda

Nome: Diplodoco (Diplodocus longus)
Era: Mesozoica
Epoca: Giurassico superiore
Anni fa: 155-146 milioni
Gruppo: Dinosauria > Sauropodomorpha > Diplodocidae
Dieta: erbivoro
Siti di ritrovamento: U.S.A.
Lunghezza massima: 35 m
Altezza massima: 12 m
Peso massimo: 20 t

Della stessa epoca: Giurassico superiore